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I racconti delle partite della K*P

Ragione e sentimento

Quella di una sonora sconfitta (2-12) della K*P in una fredda serata novembrina in media valle Camonica, con pochi gradi e meno gente per strada, sembrerebbe dover essere una storia dalle tinte cupe, triste e scoraggiante.  Invece solo in parte la prestazione di ieri può essere descritta in questo modo: la squadra dalla stella rossa sul petto infatti parte con grinta e determinazione nei primi minuti di partita. Gli avversari (Breno) sono primi in classifica: una squadra giovane e dinamica ma allo stesso tempo solida e con esperienza. La K*P affronta in questo campionato una delle sue cicliche rifondazioni della formazione con innesti nuovi e promettenti, pagando lo scotto di una minore esperienza e di un evidente minor rodaggio. Dopo un quarto d’ora giocato ad alti ritmi le due squadre si trovano sull’1-1 grazie ad una pennellata su punizione del nostro neocapitano vecchiagloria ed una bella azione in velocità degli avversari. A questo punto però, una serie di sviste paranoike ed un aumento del ritmo del Breno, creano un break di 3 gol in favore degli avversari in una manciata di minuti. Cose che capitano sui piccoli e veloci campi del CSI, niente di cui preoccuparsi eccessivamente visto che con ordine, gambe ed un po’ di fortuna la partita potrebbe ancora essere rimessa in carreggiata. Ma è in questo momento che nella testa dei nostri si apre una voragine oscura nella quale la squadra sprofonda. Nervosismo, frustrazione, stanchezza e confusione prendono il sopravvento: velleitarie iniziative personali si alternano a gravi leggerezze difensive ed il divario si fa sempre più pesante. Il primo tempo finisce sul 1-7.

Giotheboy

Mister Beppe usa la pausa per fare un po’ di cambi e cercare di ridare un freschezza di gambe (ma soprattutto di idee) alla K*P. Forse avrebbe anche potuto funzionare ma il secondo tempo si apre con un gol fortunoso degli avversari da centro campo sul calcio d’inizio che accorcia ulteriormente le gambe alle speranze di rimonta ed appesantisce gli animi in campo. Il copione del secondo tempo è scontato e ripetitivo con qualche guizzo solitario dei nostri che a tratti dimostrano quale sia la loro reale qualità. Da uno di questi guizzi matura il secondo gol del nostro Sulley (bentornato!) e qualche altra azione pericolosa che fa gemere una Torcida all’altezza della squadra.

In conclusione si può certo affermare che quella di ieri non sia stata una prestazione positiva ma è altrettanto certo ed evidente che questa squadra ha le qualità  che servono per giocarsela con tutti: deve solo imparare a sfruttarle con continuità, metodo e costanza. Buon lavoro mister!

K*P e vuvuzelas (o come cazzo si scrive…)

Malegno è un ridente paesino che si trova esattamente nel centro della Valcamonica, qualcuno credo si è preso la briga di misurare, come tutti i paesini ha degli abitanti, un sindaco, qualche negozietto, tanti bar, e un campo da calcio dove i giovani giocano al fusbal, quest’anno la KP ha trovato casa proprio su questo campo, e quale posto migliore se non il paese che si trova proprio al centro della valle, il luogo ideale per una squadra che non rappresenta un paese ma più un idea, l’idea dello sport popolare, lo sport che aggrega da Edolo a Pisogne.

Abbiamo tralasciato la partita di inaugurazione di due settimane fa, per un semplice motivo; abbiamo perso pesantemente, tra l’altro nella serata in cui il nostro mister compiva gli anni, tanti anni quasi quanti gol abbiamo subito quella sera, ma non voglio rimembrare sconfitte e mi soffermerò sul terzo tempo; a pochi passi dal campo di gioco si trova il circolo ARCI “sul palco”, i nostri amici e compagni Malegnesi si sono offerti di lasciarci il circolo dove poter come nel caso dell’ultimo evento affogare i dispiaceri della sconfitta in una pastasciuttata e un boccale di birra, e in quel caso festeggiare il nostro mister.

Veniamo al calcio giocato, questa sera in campo contro la Cetese, quindi la squadra di Ceto, proprio Ceto il paese dove vivo io, il mio cuore dovrebbe dividersi in due, ma chissenefrega..tra l’altro vengo disconosciuta dai supporter avversari che si trovavano sugli spalti, sì perchè avevano un nutrito numero di persone al seguito; mamme, cugini, zii e vuvuzele fastidiose, vengo disconosciuta perchè vivo in una frazione di Ceto, la stessa frazione in cui giocano loro. La partita è densa di emozioni perchè la Kamunia parte bene e passa in vantaggio, i Paranoici frizzantini, ci sono buone individualità che però non vengono messe al servizio della squadra, è una squadra più anarchica che operaia, forse è un bene, forse è un male, qualcuno dietro di me afferma; “siamo sempre stati così, è il tratto che da sempre contraddistingue la KP, la mamma ci ha fatto così”, fatto sta che la Cetese segna più gol di noi, e secondo il regolamento CSI vince chi fa più gol, siamo felici così e questo non compromette la voglia di festeggiare e dedicarci al terzo tempo, ci rechiamo al circolino, entrando nel mezzo della saletta buia intravediamo in terra una fisarmonica, lasciata da chissà chi, forse un messaggio da decifrare, nonostante nessuno sappia maneggiarla la suoniamo, ottenendo gli stessi risultati che otteniamo sul campo di gioco.

OTTIMA LA PRIMA

Era già nell’aria ma l’esaltante vittoria di domenica 10 ottobre della Kamunia Paranoika ci ha spinto a rompere gli indugi e riprendere in mano questo blog ormai abbandonato dal 2016.

Una vittoria al cardiopalma, densa di emozioni come solo lo sport dei campionati inferiori può regalare. Il vero calcio popolare risiede qui, nella provincia, tra disorganizzazione, campetti dell’oratorio, giocatori attempati con la panzetta, e punteggi tennistici… In questo la KP ha sempre primeggiato ed anche alla prima di campionato non siamo rimasti delusi: la partita inizia in ritardo, arrivi e speri che almeno entro 10 minuti dall’inizio della partita arrivino tutti i giocatori anche se il mister ha  detto di arrivare un’ora prima: l’ultimo arriva 5 minuti prima del fischio d’inizio.

Sapendo che ce n’era uno senza parastinchi, il mister porta i suoi. Salta fuori che a non averli sono in tre perciò bisogna fare i cambi in base ai parastinchi perché in campionato è vietato giocare senza. La formazione è fatta in base ai parastinchi. Si scopre che si è esonerati dalla mascherina all’esterno e negli spogliatoi ma non durante l’appello dell’arbitro, ma fortunatamente tutti hanno le mas…no sto cazzo, e il mister deve andare a recuperarne in macchina. Intanto il portiere finalmente arriva, l’ala sinistra ha dovuto svegliarlo a casa sua. L’ala sinistra dovrà portare come divisa di gara una maglietta bianca con una pettorina rossa sopra, almeno per tenere i colori, sarà il numero zero. Dallo scorso campionato abbiamo smarrito minimo 5 maglie. Un nostro compagno arriva all’ultimo chiedendo se può giocare, non ci sono più maglie e il numero zero è stato già dato: dovrà stare in tribuna. Riusciamo incredibilmente a cominciare la partita, dopo 15 minuti di gioco l’arbitro si accorge che il portiere non ha i parastinchi, e quindi erano quattro a non averli. Deve metterli obbligatoriamente o uscire dal campo. Mentre il mister si ingegna per far uscire un difensore, dare i parastinchi al portiere e giocare in 6, un giocatore della squadra avversaria ci presta due parastinchi, uno diverso dall’altro (grande sportività). Ricominciamo a giocare a 7, intanto siamo sotto di parecchi gol (7-2). La torcida ci crede ancora nonostante lo svantaggio, “la mola mia”. Spinti dal tifo i nostri Paranoici cominciano la rimonta ed il primo tempo si conclude sul 7-4. Nel secondo tempo entra Freddy Meraviglia che non ha i 40 minuti nelle gambe ma ha quei venti che rimangono al fischio finale. E’ tutta la squadra però che si da una mossa e gol dopo gol arriviamo al pareggio quasi increduli. Come dicevo prima, però, è un campionato minore di provincia, è il CSI e tutto può succedere. Potremmo starcene quieti, accontentarci di un pareggio, ma forse preso dall’esaltazione Edu, tra i migliori in campo, sfoggia un gran tiro nella porta avversaria. Come direbbe Bruno Pizzul: “la insacca alle spalle del portiere” per noi è solo gooooool!! Edu si toglie la maglietta, la mostra ai tifosi, è il sogno di ogni giocatore, espulso per doppia ammonizione. Chiunque avrebbe fatto quel gesto, è d’obbligo per un giocatore della KP abituato a soffrire, a perdere e ad essere rimontato. Gli ultimi minuti sono catenaccio old style, i ragazzi si sono risvegliati anche nel reparto difensivo, l’arbitro fischia, portiamo a casa la partita. Dandoci appuntamento per la prossima di campionato, sulla stradina che porta al parcheggio incontriamo l’arbitro. Qualcuno di noi forse si complimenta, forse lo saluta, io volevo fargli notare che anche lui non portava i parastinchi e, in un campo di provincia, può essere pericoloso anche per il direttore di gara ma non importa perchè, quando vinci, si smorza la nota polemica ed è l’ora del terzo tempo.

 

(Gioia Maina)

LE PIVE NELLA SACCA?

Si è conclusa con una sconfitta per 4 a 3 la gara d’Esordio della Paranoika alla Sacca di Esine. Una partita equilibrata e combattuta, per certi risvolti strana ma che permette di sperare decisamente in bene per la stagione che verrà.
La serata settembrina è fresca ma il calore della torcida è bello ed importante, scalda i cuori per tutta la partita e fa sentire l’importanza di iniziare al meglio il campionato.

La Torcida dalla panchina (25/09/2015)
La Torcida dalla panchina (25/09/2015)

L’inizio della partita è un po’ contratto, entrambe le formazioni si studiano e restano coperte: La Kamunia è ben messa in campo e i gnari sono concentrati ed attenti. E’ un episodio al 15′ a sbloccare il match: su una respinta corta con i pugni del Faustone un centrocampista avversario si avventa più veloce di tutti e spinge una palla facile in una rete sguarnita. La reazione Paranoika non si fa attendere, l’intensità della partita cresce e al 20′ si passa ad un modulo a doppia punta che si dimostra subito più pericoloso ed efficace. E’ allo scadere del tempo che su una punizione guadagnata dal Capitano sulla trequarti arriva il pareggio biancorsso. Pippo piega le mani al portiere con un tiro centrale ma potente: 1-1.

Dopo il riposo la partita si movimenta un po’, cominciano a vacillare gli schemi da entrambe le parti e le squadre si affrontano a viso più aperto. Il raddoppio avversario arriva al 5′ con un tiro non irresistibile che con la collaborazione del faro disorienta il portierone paranoiko. Non si molla un cazzo. La carica la suona uno dei nuovi arrivati con una bella combinazione in attacco: uno due con il puntero per liberarsi della marcatura e gran sinistro da poco dentro l’area. Joshua fa il 2 pari e la Kamunia prende lo slancio. La pressione dei nostri è forte, le conclusioni verso la rete crescono e su un altro bello scambio con gli attaccanti Jorge (ennesimo grande acquisto del mercato estivo) si libera dentro l’area, spiazza il portiere e fa il 3 – 2 quando mancano 4′ minuti alla fine.
La Sacca è avversario ostico e tutt’altro che arrendevole e non ha nessuna intenzione di ritenere chiusa la partita; su una bella combinazione tra punta e fascia taglia fuori la nostra fascia e mette l’uomo davanti al nostro portiere, calcio potente ad angolato, imparabile, ed è 3 – 3. A questo punto, a due minuti dalla fine, saltano un po’ i nervi e con loro la concentrazione di tutti, anche dell’arbitro. Nell’ultimo minuto di partita fischia tre falli per loro in zone delicate del campo ed è sull’ultimo di questi, proprio al limite dall’area, che con un tiro potente ed angolato infilato in una selva di gambe la Sacca trova il gol del 4-3 e della vittoria su cui l’arbitro fischia la fine.

Una partita intensa ed in sostanza ben giocata. Con più concentrazione ed attenzione questa squadra saprà senza dubbio regalare grandi soddisfazioni ai propri tifosi. Prendiamo le tante cose buone che questo match ci lascia: il bel clima nello spogliatoio, uno splendido clima sugli spalti, tanta convinzione nei nostri mezzi ed una nuova consapevolezza su quali sono i limiti da migliorare.

ADELANTE KAMUNIA!!

(confuso) Bollettino * Mondiale

Partiamo dalle prestazioni sportive…

La K*P calcio esce al girone con: 2 vittorie (di cui una a tavolino), 2 sconfitte (1-0 e 3-0) ed un pareggio (0-0). L’ambiente e lo spogliatoio sono molto soddisfatti del risultato pur non essendo il miglior piazzamento mondiale. Essersi sempre presentati in campo (poco importa in quali condizioni psicofisiche), avere segnato dei gol, non avere un’infermeria stracolma di infortunati, rotti o feriti, sono risultati ben al di sopra degli obiettivi stagionali.

La K*P volley si conferma invece la punta di diamante dello sport popolare made in kamunia valley arrendendosi solo alle semifinali contro degli avversari imbarazzantemente più forti. La finale terzo/quarto, svoltasi contro avversari casuali che passavano di lì (la squadra che ne avrebbe avuto il diritto non c’aveva sbatta) colloca l K*P sia al terzo che al quarto posto dato che per esigenze di numeri la compagine si è dovuta dividere.

quarti di finale - volley

I mondiali sono sempre bellissimi, qualche cambiamento, qualche novità non di sostanza nell’organizzazione, tanto cuore da parte di tutti ed un clima che non finisce mai di stupire per la sua armonia, per il clima di serenità che si respira, per la grande voglia di tutti di essere qua con tutti.

Un po’ di vetriolo va riservato ad un evento spiacevole avvenuto durante il concerto dei Modena City Ramblers: volendo evitare qualsiasi giudizio di valore artistico su un gruppo che ha certamente segnato un pezzettino della storia della musica “politica” di questi anni, non si può passare sopra al fatto avvenuto. Il cantante della formazione, durante uno degli ultimi pezzi, dopo aver incitato il pubblico a battere le mani a ritmo di musica ha attaccato un discorso che iniziava con: “Battiamo le mani ai magistrati, a giudici ed alle forze dell’ordine che lottano contro la mafia…[…]”. No! Per quanto importante sia la lotta alla mafia, noi le mani a queste persone non le battiamo. Non lo facciamo per solidarietà con tutti i compagni inquisiti e incarcerati per le lotte portate avanti, per i Cucchi e gli Adrovandi assassinati e senza giustizia. Non battiamo le mani a chi sfratta le persone che non possono pagare l’affitto, a chi gli da il mandato di farlo, a chi sentenzia che è giusto che ciò avvenga. La mafia è questo sistema che sfrutta ed affama con tutte le sue facce, quelle della coppola e la lupara, della giacca e della cravatta, della toga e del manganello.

AVANTI KAMUNIA!!