K*P e vuvuzelas (o come cazzo si scrive…)

Malegno è un ridente paesino che si trova esattamente nel centro della Valcamonica, qualcuno credo si è preso la briga di misurare, come tutti i paesini ha degli abitanti, un sindaco, qualche negozietto, tanti bar, e un campo da calcio dove i giovani giocano al fusbal, quest’anno la KP ha trovato casa proprio su questo campo, e quale posto migliore se non il paese che si trova proprio al centro della valle, il luogo ideale per una squadra che non rappresenta un paese ma più un idea, l’idea dello sport popolare, lo sport che aggrega da Edolo a Pisogne.

Abbiamo tralasciato la partita di inaugurazione di due settimane fa, per un semplice motivo; abbiamo perso pesantemente, tra l’altro nella serata in cui il nostro mister compiva gli anni, tanti anni quasi quanti gol abbiamo subito quella sera, ma non voglio rimembrare sconfitte e mi soffermerò sul terzo tempo; a pochi passi dal campo di gioco si trova il circolo ARCI “sul palco”, i nostri amici e compagni Malegnesi si sono offerti di lasciarci il circolo dove poter come nel caso dell’ultimo evento affogare i dispiaceri della sconfitta in una pastasciuttata e un boccale di birra, e in quel caso festeggiare il nostro mister.

Veniamo al calcio giocato, questa sera in campo contro la Cetese, quindi la squadra di Ceto, proprio Ceto il paese dove vivo io, il mio cuore dovrebbe dividersi in due, ma chissenefrega..tra l’altro vengo disconosciuta dai supporter avversari che si trovavano sugli spalti, sì perchè avevano un nutrito numero di persone al seguito; mamme, cugini, zii e vuvuzele fastidiose, vengo disconosciuta perchè vivo in una frazione di Ceto, la stessa frazione in cui giocano loro. La partita è densa di emozioni perchè la Kamunia parte bene e passa in vantaggio, i Paranoici frizzantini, ci sono buone individualità che però non vengono messe al servizio della squadra, è una squadra più anarchica che operaia, forse è un bene, forse è un male, qualcuno dietro di me afferma; “siamo sempre stati così, è il tratto che da sempre contraddistingue la KP, la mamma ci ha fatto così”, fatto sta che la Cetese segna più gol di noi, e secondo il regolamento CSI vince chi fa più gol, siamo felici così e questo non compromette la voglia di festeggiare e dedicarci al terzo tempo, ci rechiamo al circolino, entrando nel mezzo della saletta buia intravediamo in terra una fisarmonica, lasciata da chissà chi, forse un messaggio da decifrare, nonostante nessuno sappia maneggiarla la suoniamo, ottenendo gli stessi risultati che otteniamo sul campo di gioco.