Da troppo tempo questo blog non racconta le gesta della Paranoika se non per darne brillanti e simpatiche valutazioni (vedi Le pagelle del Noiser). Ora mi sento di riannodare i ricordi che mi portano al derby di ormai due settimane fa. I maliziosi diranno che quella bruciante sconfitta per 7 a 5 mi ha zittito e forse un po’ di ragione ce l’hanno pure. Una partita carica di aspettative e speranze, quella in cui tiri fuori lo stricione buono e la coreografia dell’anno che comincia con un passivo di tre gol in un minuto e mezzo, è un momento che getta l’animo umano in uno stato che immagino non dissimile dall’anticamera dell’inferno. Quando la miriade di anime aspettano assiepate sulle rive dello stige che arrivi Caronte per traghettarle nell’ade (la cui materializzazione in questo caso poteva essere un passivo di 15 gol). E invece no. Squillano le trombe degli angeli celestiali che richiamano i Paranoiki alla carica e come presi da un nuovo divino furore si scagliano sugli avversari. La KP arriva sul 3 a 2 ma a quel punto la spinta dell’entusiasmo si affievolisce ed il maligno mette nel campo di Rogno tutti gli strumenti di cui dispone: Visinoni torna a controllare saldamente la partita, il primo tempo si chiude sul 7 a 2. Di quelle fasi ricordo il freddo pungente ed il calore della torcida. Tanta gente, tutta bellissima, tutta a tifare per una KP che sta prendendo randellate da tutte le parti. Il secondo tempo è un lungo inno alla rimonta. Una preghiera collettiva alla volontà di potenza che si esprime nell’annichilimento dell’avversario e nel secco parziale di 3 a 0. Non basta. Il derby è perso. La squadra applaude i tifosi che applaudono la squadra giurandole eterno amore. Occhi lucidi per il freddo e per la delusione si guardano confortandosi a vicenda. Si perde insieme. Lo stomaco brucia. Il silenzio inizia.
Ma il tempo, si sa, sutura le ferite. Ed ecco la settimana successiva i Paranoiki partire per la trasferta di Sonico. Buoni presagi accompagnano la carovana alla partenza e la lettura delle budella del coniglio sacrificale dicono che il tempo del riscatto è vicino. L’avversario ci surclassa in punti e gol segnati ma gli antichi dei hanno parlato. La partita non potrebbe cominciare meglio: la KP si porta sul 2 a 0 e gioca come una squadra di danzatrici sul ghiaccio del campo di Sonico. La palla sembra obbedire ad una divina volontà che la guida sicura tra le braccia del nostro portiere e decisa per ben due volte nella rete avversaria. Ma la Kamunia non vince mai senza lottare. E allora ecco due punizioni dal limite per gli avversari che diventano il pareggio: 2 a 2 e un’inerzia della gara tutta contro di noi. Ma come pensando “A noi dell’inerzia non ce ne frega un cazzo” l’ultimo arrivato in casa KP (il Nico) infila un preciso schema (?!?) su calcio d’angolo. 3 a 2. Gioia, lacrime, bordello. Tutti ad abbracciarsi a centrocampo: giocatori, tifosi, allenatore, guardalinee… Si vince insieme.
Ed eccoci qua, pronti per afforntare l’ultima partita di questo intenso anno 2012 che ci ha visti innalzarci dalle stalle del fondo classifica e di un morale bassino alle stelle di tre vittorie e di un gruppo mai così unito. Ciò che abbiamo imparato deve però trovare conferma in questa sfida: rispetto per gli avversari, coesione e convinzione. Alleanza F.C. è a zero punti, ha fatto 31 gol e ne ha subiti 71. Non aggiungo che c’è un solo risultato possibile domani perchè conoscendo la squadra che tanto amo so che non è così. Ci vorrà tutta la migliore Kamunia e tutta la migliore Torcida.
Sabato 15/12 h. 16.30 all’oratorio di Volpino (…come Atene, siam tutti balck block, la squadra nel campetto dovrà tremare se arriva la Kamunia alè! alè! alè alè alè!)