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Brixia: “lo sport è crescita individuale”

Brixia_FB
Solo sport;
dal latino victoria, der. di vincĕre «vincere»
Il fatto di vincere, di risultare superiore in una competizione;
Vincere, essere i migliori, i più forti.
Oggi per la Brixia è stata una giornata particolare, una giornata che farà riflettere, che ci farà crescere.
Oggi abbiamo abbandonato la vittoria e siamo usciti sconfitti da un campo che ci ha fatto capire cosa vuol dire unione.
Per molti banale, per molti solo un gioco, per molti solo un passatempo, ma per noi riflessione.
Quattro mura, le urla di un allenatore e 14 ragazzi che attraverso un gioco capiscono come affrontare le difficoltà insieme possa portare ad una cresciata.
Lo sport non è solo vittoria o sconfitta, lo sport è crescita individuale, crescita di un collettivo, gruppo, aggregazione è valore..
Oggi abbiamo perso, ma non fa male, oggi non eravamo squadra e questa è la sconfitta che fa male.
7 giocatori, 7 individui, 7 pensieri differenti, 7 visioni diametralmente opposte della realtà che ci circonda.
I valori, le cose importanti, i sogni che ci portiamo dentro sono diversi da persona a persona, come le priorità e i ragioanmenti che ci portano a compiere azioni. Tutto è derivante dalla nostra crescita, dalla cultura che ci circonda, dalla fortuna che abbiamo avuto a crescere, vivere da viziati, da privilegiati, come il sottoscritto.
Il progetto Brixia però non vede solo privilegiati, ma vede persone che hanno subito, che hanno vissuto difficoltà, che ragioanno e vedono il mondo in un’altra ottica.
Ieri questa differenza si è vista in campo, si è visto uno spacco tra 2 culture diametralmente opposte che per la prima volta nella nostra piccola realtà non sono riuscite a convivere.
Ieri è stata una sconfitta, ma il cadere aiuta a capire, il cadere da la possibilità di rialzarsi, il cadere da la possibilità di rinascita.
Io voglio rivedere gli occhi dei miei compagni trasformarsi da spenti e dispiaciuti a sorridenti.
Voglio rivedere lo sguardo brillante nei loro occhi, da noi perso sempre troppo presto.
Voglio che questa sconfitta sia una rinascita e che ci porti consapevolezza.
Voglia che questo progetto, nato per capire determinati valori porti dei frutti, delle consapevolezze.
Io ci credo. forza ragazzi, forza Brixia

Kamunia volley: “Oggi tutti ci credono!”

volley

Kamunia volley, la preparazione invernale sembra aver dato i suoi frutti. Ed ecco le passate promesse della Kamunia volley riprendere dimestichezza con la loro fisicità. C’è chi ha l’asma, chi abbandona per la sete, chi libera le vie aeree basse.

Ne hanno passate tante, qualcuno se n’è andato a cercare fortuna nelle isole del Nord, altri ci hanno abbandonato per esplorare nuove frontiere.

I più duri sono rimasti.

La coach oggi ci crede e cerca di trasmettere questa voglia ai suoi allievi. E ci riesce alla grande.

Oggi tutti ci credono.

Nessuno più ride, tutti sono concentrati sulle palle e tutti chiedono aiuto per poter migliorare la schiacciata o la ricezione. Qualcuno addirittura fa dei video per permettere a tutti di vedere i propri errori nella moviola.

L’ultima partita di andata è ormai giunta, il sudore che scende dalle tempie dei nostri super atleti fa capire che “CON LA VOGLIA” se la vogliono giocare.

A noi non resta che attendere lo scoccare delle ore 20.30 alla palestra di Artogne per poterci godere una delle battaglie più attese di questo campionato.

Facciamo un in bocca al lupo ai nostri pallavolisti.

SEMPRE VICINI!!

#avantiKamunia

L’URLO DELLA BRIXIA NEL SILENZIO DI VERZIANO

Seconda sfida e seconda vittoria per la nostra Brixia Paranoika. Vittoria molto diversa dalla prima ma con lo stesso scarto di misura: infatti il BsSporting è battuto per 4-3 dai nostri ragazzi. Rispetto alla prima giornata è una brixia diversa quella che si presenta al campo di Verziano, sia sul piano dell’organico sia su quello motivazionale. La vittoria all’esordio e la rosa rimpolpata fa crescere nei cuori paranoici la consapevolezza di essere una vera squadra che può ambire alla vittoria. Infatti, gli animi sono alti, i sorrisi risplendono illuminando una giornata altrimenti uggiosa e la voglia di scendere in campo è tanta.

BP2giornata

Ore 14.30 siamo in campo. Un campo triste. Triste perché: oltre alle mura del carcere siamo circondati anche dal silenzio, il silenzio di quelle urla di incitamento assenti, che in una partita di calcio non possono mancare, perché dal mio punto di vista il calcio è pura gioia. La direzione penitenziaria, nella sua “infinita saggezza”, ha deciso che tutti i detenuti debbano rientrare in carcere subito dopo la loro partita.

Adesso, non sono, solitamente, una persona che fa molta polemica, ma questa situazione mi ha infastidito alquanto. Crei un’iniziativa pro detenuti per alleviare le loro difficoltà, le loro frustrazioni, i loro dolori e perché no la loro noia, e cosa succede: li rimandi in carcere mentre l’evento in loro favore è in corso?! La trovo alquanto una presa in giro di pessimo gusto, per delle persone che, nonostante gli errori commessi, sono già state private di molto. Non ne capisco il senso.

Torniamo a noi. Si scende in campo: stretta di mano, lancio della monetina e saluto al pubblico, scusate alle panchine. Si parte: La Brixia con i suo 2-3-1 parte ordinata e prende le misure dell’avversario. Concede qualcosina nei prima cinque minuti, dove gli avversari prendono le misure della porta Paranoika protetta da Kimos. Passata la fase di studio la brixia si mostra molto ordinata prendendo il sopravvento in campo e nel punteggio: primo tempo Brixia 3- BsSporting 0. Si rientra in campo, più rilassati ma ancora concentrati. La Brixia segna il 4 gol. Qui arriva l’errore dettato dall’inesperienza che mai più deve ricapitare: è fatta, abbiamo vinto!!! La Brixia si rilassa va con 10 minuti di anticipo sotto la doccia. Gli avversari colgono il clima rilassato e scendono in cattedra: 10 minuti di puro inferno, di lotta su ogni pallone, di difesa difesa difesa. La rimonta avversaria si ferma a 3 reti, fischio finale; l’urlo Brixia nel silenzio di Verziano! Ci siamo anche noi. Sabato 12 dicembre si affronteranno i pluricampioni del Torneo, i Bonvicino.

Avanti Brixia e Avanti lo sport popolare!!!

 

[ringraziamo Willy per il prezioso contributo]

CALCIO…POLVERE E SUDORE

[Pubblichiamo con molto piacere questo contributo sul torneo di Verziano a cui partecipa la BRIXIA*PARANOIKA scritto da chi non l’ha giocato tra i “liberi” – Aprile 2014- campo di calcio di Verziano L.C.]

Amo il calcio, ma non quello professionistico dei campionati di serie A, non riuscirei a seguire per intero una partita, atleti viziati che si atteggiano a superstar, con tagli all’ultima moda, che giocano più per il vil denaro, che per una maglia o una fede da onorare, oltre il fatto, che il calcio è diventato una grande arma di “distrazione di massa”. La vera passione la sento in quei campi polverosi di periferia, con il manto erboso ormai consumato dai tacchetti e il terreno irregolare, che rendono i rimbalzi del pallone un incognita e spezzano le caviglie, porte senza reti, atleti under e molto over, rachitici e obesi, che indossano magliette e calzoncini spaiati, uomini che sudano e faticano solo per il gusto di un sano divertimento. E così, anche in tutti quei campetti dimenticati all’interno delle carceri Italiane: Qui a Verziano è il torneo UISP, che occupa i sabati pomeriggi dei carcerati, squadre di detenuti sfidano squadre provenienti dall’esterno, solitamente è la squadra del carcere a perdere, anzi sempre, ma è un opportunità per chi vi partecipa, di sfogare le frustrazioni, frutto di una convivenza forzata, dimenticarsi per qualche ora della propria condizione di recluso, e per chi partecipa come spettatore, di farsi una grassa risata. Gli incontri, ricordano molto, scapoli contro ammogliati di fantozziana memoria, uomini completamente fuori forma, con pancetta, acciaccati dall’età, che entrano in campo fumando frettolosamente l’ultima sigaretta, e a volte anche durante le fasi di gioco, privi di allenamento, hanno sempre fatto una stile di vita agli antipodi del vero atleta, per molti l’unico sport mai praticato era la corsa…per sfuggire alla sbirraglia. A volte scappa un litigio, il piccolo torneo è molto sentito, la testa calda è sempre quella, tutte le colpe ricadono sugli arbitri, allenatori vengono mandati a quel paese, sbraitano per tutti i 40 minuti della partita, cercando di insegnare il gioco di squadra, la disciplina e l’ordine, cose difficili da comprendere per noi, il tutto è più una jam session, dove ognuno improvvisa stonando. Gambe tese, falli da codice penale, papere clamorose, bestemmie tonanti e molto spesso infortuni…rispetto questi eroi da periferia, gente di strada… io resto ai margini del campo facendo da spettatore divertito, e a volte commento; “ma quel gol lo facevo pure io”, non è vero! Mi faccio due risate, per 40 minuti ho dimenticato chi sono e soprattutto dove sono.

 

sbirri