Le pagelle del Noiser

 

OBI, voto 7. Il numero 1 della kamunia non smette mai di stupire. Come il migliore dei maghi riesce sempre a tirare fuori dal cilindro parate spettacolari che fanno vibrare i cuori della torcida e va quindi a meritarsi più che giustamente i cori a lui rivolti. Nel primo tempo riesce svariate volte a cancellare occasioni che ormai sembravano essersi concretizzate in goal. I tiri non trattenuti e finiti a danzare sulla linea servono unicamente ad alzare il quoziente pathos in campo e fuori. Viene bloccato solamente da uno strappo inguinale nel corso della seconda metà di gara, la scienza nelle persone dei paramedici e la fede nella persona del prete  escludono lesioni gravi. Heather Parisi.

 

DAVIDE, voto 6,5. Per chi ha visto Donnie Brasco basterebbe una frase: che te lo dico a fare?! L’ultimo uomo della mitica blancoroja svolge come sempre al meglio il ruolo di sbarammento faunistico a difesa della porta. Con “ce l’abbiamo solo noi,obi,obi” mette in scena spettacoli pirotecnici e salvataggi sulla linea, nell’uno contro uno non si fa mai sorprendere e i goal presi infatti sono stati determintati prevalentemente in situazioni di superiorità numerica degli avversari. Sa benissimo il fatto suo, mestiere da vendere. Ah,dopo la riunione abbiamo visto tua cugina con gli agrituristi! Fascio (di nervi).

 

ASTRA, voto 6,5. Se vi chiedete perchè la scelta sia ricaduta proprio su questo tra i tanti pseudonimi beh, è presto spiegato. Come il modello di punta della opel il buon tommaso si prodiga a correre per tutto il campo trovandosi spesso ad occupare posizioni diverse da quella che in partenza lo vedeva schierato come secondo difensore. Instancabile e sempre alla ricerca di creare occasioni più per i compagni che per se stesso, generoso come sempre. In forma come dopo ogni seratina come si deve, vedasi pacì e tone. E giusto per non aver denunce per pubblicità occulta andiamo a citare anche una casa transalpina. Esprit libre.

 

BEPPE, voto 7. Il beppe, il beppe. Poche parole per descrivere l’intensità e la grinta con cui questo giocatore affronta ogni partita. E’ giusto comunque sottolinearle una volta di più visto che si corre il rischio che vengano ormai date per scontate. Il nostro centrocampista centrale prova più e più volte a trovare la gioia del goal con una pioggia di tiri che si spengono ripetutamente a pochi millimetri dal palo. Chiaramente riesce comunque ad iscrivere il suo nome nel tabellino marcatori con una minella che fa sembrare il tiro della tigre di mark lenders più simile ad un tiro della fagianella ripiena. Canù.

 

DARIO, voto 7. Bomber di razza quale è, non poteva certo trattenersi dal segnare e così riesce a concedere a se stesso e alla torcida l’ennesima doppietta. Sempre cattivo su ogni pallone, viene troppo spesso fermato dall’arbitro per falli subiti quando da buon trenino kamuno che si rispetti era invece già lanciato a rete sbattendosene dei contatti infertigli. Sempre concentrato e alla ricerca delle soluzioni più facili per sè e per i compagni. Trascinatore.

 

PIPPO, voto 6,5. Il nostro fantasista per eccellenza dispensa come sempre tocchi fatati e giocate pregevoli, riuscendo spesso a volentieri a saltare l’avversario o a trovare il compagno smarcato più utile ai fini dell’azione offensiva. Ci mette tutto il cuore, i polmoni e la classe in proprio possesso, orchestra alla perfezione le manovre dei suoi, solo la sorte riesce a fermarlo quando nel corso del match viene costretto a lasciare il campo ritrovandosi con una caviglia bella gonfia. Brutta tegola per la kamunia ma speriamo si riprenda presto. Riccardo Muti.

 

PARIS, voto 6,5. Forse un pò emozionato per la presenza del proprio cane in tribuna, il giovane peris appare un poco spaesato nei minuti inziali del suo ingresso in campo. Scaldato però dagli incitamenti della curva si riprende immediatamente e mostra la grinta che noi tutti conosciamo lanciandosi su ogni pallone e proponendosi spesso sulla fascia. Forse con la testa alla figa, ci mette fin troppa foga, arrivando anche ad innescare una rissa poichè gli avversari ingegneri non sapevano che non avesse il freno a disco per fermarsi e non rovinare contro uno di loro. Daga sfogo!

 

STERNI, voto 6,5. Nonostante non sia riuscito a segnare credo che questa si possa considerare una della migliori partite del centravanti kamuno. Oltre ai soliti lavori sporchi come pigliare calci a nastro per riuscire a fare da sponda ai propri centrocampisti, il chicco si sbatte assai anche nel pressing e non si risparmia mai, riuscendo inoltre ad evitare i prevedibili e comprensibili cali del secondo tempo. Non fa dormire sonni tranquilli ai difensori i quali sono costretti a liberarsi velocemente del pallone per evitare di perderlo vista l’asfissiante marcatura. Flipper (palla del).

 

DAMI, voto 6,5. Non saprei davvero dove andare a pescare i termini esatti. Questo ragazzo è riuscito a ricoprire praticamente tutti i ruoli della kamunia, eccezion fatta per quello dell’allenatore. Sì perchè, avendo inserito nel proprio cv la voce “portiere all’abba cup”, si vede costretto a prendere il posto di obi dopo l’infortunio. Calcolando che in piedi a mani alzate è alto come obi quando salta (da una sedia) dimostra subito di non avere problemi sui tiri a fil di traversa e riesce a prodigarsi in due ottime parate. Poi gli avversari decidono di mirare alle gambe, memori di vari racconti riguardanti giganti presenti nella mitologia greca. Colosso di Rodi.

 

SINDACO, voto 6. Poco da dire per i pochi minuti giocati, certamente non per la poca voglia messa in campo o altro, anzi. La voglia non manca mai al nostro sindaco, il quale non si fa distrarre dai giochetti di potere delle primarie e scende in campo (non come citazione del Silvio) convinto come sempre. C’è bisogno di minuti per prendere confidenza con un terreno come quello del campo amico, minuti che in questa partita forse sono un pò mancati, non andando però ad intaccare il suo mettercela tutta. Jack Russel.

 

ANDRES, voto 6.5. Come da pronostico il mister deve fare i conti con gli infortuni. Nonostante dieci uomini a disposizione, deve tener presente che tre di questi sono rientrati da poco e comunque non ancora al cento per cento della condizione. Time out puntuali e sostituzioni ragionate. Il bel gioco c’è e si vede. Anche in questo caso è giusto sottolinearlo per non far demoralizzare la squadra, bisogna solo trovare il modo di evitare quei black out di cinque minuti che ci costano sempre un paio di goal a partita. Presidente.