Era già nell’aria ma l’esaltante vittoria di domenica 10 ottobre della Kamunia Paranoika ci ha spinto a rompere gli indugi e riprendere in mano questo blog ormai abbandonato dal 2016.
Una vittoria al cardiopalma, densa di emozioni come solo lo sport dei campionati inferiori può regalare. Il vero calcio popolare risiede qui, nella provincia, tra disorganizzazione, campetti dell’oratorio, giocatori attempati con la panzetta, e punteggi tennistici… In questo la KP ha sempre primeggiato ed anche alla prima di campionato non siamo rimasti delusi: la partita inizia in ritardo, arrivi e speri che almeno entro 10 minuti dall’inizio della partita arrivino tutti i giocatori anche se il mister ha detto di arrivare un’ora prima: l’ultimo arriva 5 minuti prima del fischio d’inizio.
Sapendo che ce n’era uno senza parastinchi, il mister porta i suoi. Salta fuori che a non averli sono in tre perciò bisogna fare i cambi in base ai parastinchi perché in campionato è vietato giocare senza. La formazione è fatta in base ai parastinchi. Si scopre che si è esonerati dalla mascherina all’esterno e negli spogliatoi ma non durante l’appello dell’arbitro, ma fortunatamente tutti hanno le mas…no sto cazzo, e il mister deve andare a recuperarne in macchina. Intanto il portiere finalmente arriva, l’ala sinistra ha dovuto svegliarlo a casa sua. L’ala sinistra dovrà portare come divisa di gara una maglietta bianca con una pettorina rossa sopra, almeno per tenere i colori, sarà il numero zero. Dallo scorso campionato abbiamo smarrito minimo 5 maglie. Un nostro compagno arriva all’ultimo chiedendo se può giocare, non ci sono più maglie e il numero zero è stato già dato: dovrà stare in tribuna. Riusciamo incredibilmente a cominciare la partita, dopo 15 minuti di gioco l’arbitro si accorge che il portiere non ha i parastinchi, e quindi erano quattro a non averli. Deve metterli obbligatoriamente o uscire dal campo. Mentre il mister si ingegna per far uscire un difensore, dare i parastinchi al portiere e giocare in 6, un giocatore della squadra avversaria ci presta due parastinchi, uno diverso dall’altro (grande sportività). Ricominciamo a giocare a 7, intanto siamo sotto di parecchi gol (7-2). La torcida ci crede ancora nonostante lo svantaggio, “la mola mia”. Spinti dal tifo i nostri Paranoici cominciano la rimonta ed il primo tempo si conclude sul 7-4. Nel secondo tempo entra Freddy Meraviglia che non ha i 40 minuti nelle gambe ma ha quei venti che rimangono al fischio finale. E’ tutta la squadra però che si da una mossa e gol dopo gol arriviamo al pareggio quasi increduli. Come dicevo prima, però, è un campionato minore di provincia, è il CSI e tutto può succedere. Potremmo starcene quieti, accontentarci di un pareggio, ma forse preso dall’esaltazione Edu, tra i migliori in campo, sfoggia un gran tiro nella porta avversaria. Come direbbe Bruno Pizzul: “la insacca alle spalle del portiere” per noi è solo gooooool!! Edu si toglie la maglietta, la mostra ai tifosi, è il sogno di ogni giocatore, espulso per doppia ammonizione. Chiunque avrebbe fatto quel gesto, è d’obbligo per un giocatore della KP abituato a soffrire, a perdere e ad essere rimontato. Gli ultimi minuti sono catenaccio old style, i ragazzi si sono risvegliati anche nel reparto difensivo, l’arbitro fischia, portiamo a casa la partita. Dandoci appuntamento per la prossima di campionato, sulla stradina che porta al parcheggio incontriamo l’arbitro. Qualcuno di noi forse si complimenta, forse lo saluta, io volevo fargli notare che anche lui non portava i parastinchi e, in un campo di provincia, può essere pericoloso anche per il direttore di gara ma non importa perchè, quando vinci, si smorza la nota polemica ed è l’ora del terzo tempo.
(Gioia Maina)