La Kamunia Paranoika nasce in un mite pomeriggio dell’inizio di settembre 2005 durante una vacanza 5 dei giocatori dell’attuale squadra. I mattacchioni, in villeggiatura sulle placide sponde del lago di Garda, si lasciavano cullare dal lento scorrere pomeridiano, tra discorsi filosofici e calcoli matematici, quando, sfidati a calcetto da una baby gang germanica, decisero di raccogliere la sfida e iniziare una battaglia che sarebbe presto diventata una guerra.
Ben presto la semplice partitella diede il guizzo mentale ai cinque giovani che decisero di creare una squadra tutta loro, con la quale divertirsi in Valle al fianco degli amici più vicini e sinceri. Purtroppo, una volta rientrati sulle sponde del Sebino lago, si scontrarono con una serie di difficoltà dettate da tempi stretti, paletti burocratici e carenze economiche: per l’anno 2006/2007 la Kamunia Paranoika non nacque.
L’inverno scivolò via, freddo e veloce, fino a una nuova estate e a una nuova villeggiatura sul Garda, ritrovo ormai obbligatorio per quei paladini del calcio nel Mondo. L’esperienza dell’anno precedente aveva però segnato i cuori e le menti dei calciatori che, ormai consci del vivere quotidiano all’interno del CSI, si seppero muovere in tempo e trovarono in William Bendotti e Carlo Scarpellini dei validissimi aiuti (grazie davvero) per costituire la squadra: mancava (solo) la pecunia.
Il magnate dell’industria, ing. Mondini, diede così fiducia ai ragazzi sponsorizzando la squadra grazie all’azienda SITIM, ormai era tutto pronto per correre e calciare sul campo di Rogno.
La notizia che la Kamunia Paranoika era nata fece alla svelta il giro dei paesi, giungendo all’orecchio di tutti coloro che si sentivano oppressi dal vivere quotidiano, dal lavoro, dallo studio e dalla mancanza di alternative. Fu così che in pochi giorni la rosa della squadra passò da 5 a 15 giocatori, con un grande entusiasmo da parte di tutti e con una guida spirituale in panchina: mister Aldo Mangili.
Consegnamo questo racconto alla storia del CSI, soltanto il tempo potrà dire se le avversità ci vesseranno o ci innalzeranno a futura gloria, per ora inseguiamo ciò che dalla nascita ci da forza e ci sostiene: l’abbraccio caldo delle ragazze e il morso tenero del vino.