“no al calcio moderno, no alle payTV” questo è uno dei tanti slogan che si sentono, che si cantano, che si scrivono nel mondo degli ultras, delle curve o più in generale dei tifosi di calcio. Tanti ci credono, qualcuno boicotta, qualcun’altro lo dice e basta, ma resta, o per lo meno così si pensa, un messaggio legato alle grandi squadre di calcio e ai loro tifosi, coloro che la domenica vanno in stadi gremiti da migliaia di persone, coloro che seguono una squadra che riceve milioni di euro di diritti televisivi, coloro che guardano la propria squadra su SKY.
Poi, nella vita di tutti i giorni, in quelle ore che separano le domeniche e che chiamiamo giorni lavorativi, ci troviamo tutti a giocare al pallone nel campetto dell’oratorio, dimentichiamo per un’ora la poltrona e ci ricordiamo che ci piace sudare, litigare, farci male e segnare, ci ricordiamo di quanto era divertente quando eravamo bambini andare al campetto, anche da soli, sicuri di trovare qualcuno con cui giocare, anche solo a 21 o muretto, magari con il pallone che perdeva piano piano le pezze di cuoio o che finiva sulle macchine, sotto l’occhio stanco del prete.
Questo prima, ma oggi? Questa mattina mi sono alzato e ho trovato…il sintetico! La maggior parte dei campi sono oggi ricoperti da erba sintetica (che a noi ci piace quella naturale) e chiusi da sbarre perchè, si sa, sono 50 euro all’ora per calpestare questo campo! e i bambini? e i bambini niente, pazienza, non ci giocheranno più su questo campo! e i grandi! loro possono pagare! avanti così allora! se in curva si lotta contro un calcio che fa SKYfo, nella vita di tutti i giorni, nei nostri campi,nei nostri paesi, dobbiamo lottare contro un calcio sintetico, un calcio che esclude, un calcio che ci fa credere tutti dei Cristiano Ronaldo (con scarpette color fluo comprese), un calcio classista.
E’ davvero questo lo sport che abbiamo scelto, che ci ha sempre appassionato, che ci ha unito fin da piccoli? Per me non lo è. Il bello del nostro sport è che unisce, che basta un pallone da pochi euro per “fare una partitella”, che se ne frega della nostra storia ma che tira fuori, da ognuno, lo spirito agonstico.
No al calcio moderno è dunque uno slogan da portar fuori dalle curve, non riguarda solo la serie A ma la nostra vita e l’approccio al calcio in generale, usciamo dai campi sintetici e della loro logica di profitto e torniamo nelle strade, nei parcheggi, nelle piazze a giocare con il fubal!
[Mister]